Una caratteristica è chiara: non mi fermo al pianoforte. Toy Piano, la melodica, loop station e l’elettronica, sono gli strumenti principali di questa avventura. La musica che propongo attira come un’invisibile calamita ciò che trovo più interessante: ritmo e meccanismo, il mondo sonoro all’interno del pianoforte, lo spazio tra suono e rumore, le tecnologie del sound design, i rumori della notte.
Inoltre, questo progetto vuole bilanciare il mio carattere piuttosto introverso; questo lavoro apre una piccola porta sul mio mondo e potrebbe svelare ciò che nutre il mio far musica. Nemmeno io so esattamente cosa risieda sotto la superficie, ma spero di poter trovare qualche risposta”. P.G.
Beyond the sound’s mirror – per pianoforte
Nuova versione 2021
Grid 3 – per pianoforte
2020
Seven colours of the night – per pianoforte, toy piano e melodica
2021
Clock Beats Heart Machine – per pianoforte e loop station
2020
Corpi Elettrici – per solo Seaboard
2021/2022
Paolo Gorini
Inizia ad avvicinare il pianoforte grazie al padre Gilberto, continua la formazione al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia e prosegue gli studi presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, dove si specializza nel repertorio contemporaneo.
Paolo Gorini ha proseguito gli studi al “Conservatorium van Amsterdam”, dove si è iscritto al master in New Music.
“Che gioia avere avuto la possibilità di suonare capolavori come il “Concerto per due pianoforti e strumenti” di Bruno Maderna, il “Doppio concerto” di Elliott Carter e molti brani di musica da camera composti degli studenti delle classi di composizione”. Ci racconta Paolo.
Poco dopo la laurea nel 2017, è diventato il pianista ufficiale del Nieuw Ensemble. Con loro ha vissuto alcune delle esperienze musicali più significative della sua vita: la prima esecuzione di “Lost connection” di Georges Aperghis, durante l’Acht Brücken Festival di Colonia.
Attualmente i progetti più rilevanti comprendono il Duo Ebano, clarinetto e pianoforte e Ensemble Resilience, gruppo che si impegna a definire un nuovo concetto sonoro nella musica classica contemporanea, intrecciando in maniera organica il mondo acustico ed elettronico.
Paolo Gorini è anche compositore. Suo maestro e mentore è Mauro Montalbetti. Ama molto il progressive rock, i Radiohead, Fausto Romitelli e tutte le nuove tecnologie che esplorano i confini del suono.
Suoi lavori sono stati presentati in vari festival e teatri come Gaudeamus, Risuonanze, Karnatic music festival, Podium Klassiek Eindhoven, Teatro Grande di Brescia, Teatro dal Verme, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano.
Foto di copertina
Nina Ditscheid