Trio Zeffiretto

15.00

Esaurito

Categoria:

Descrizione

Programma

Ottocento e dintorni

Fr. W. Voigt.
(1833-1894)
Notturno op. 75 per clarinetto, corno (fagotto) e pianoforte 

Van Beethoven
(1770-1827)
Trio “Gassenhauer”op. 11 per clarinetto, violoncello (fagotto) e pianoforte 

Glinka                     
(1804-1857)
Trio “Pathétique” per clarinetto, fagotto e pianoforte

Mendelssohn           
(1809-1847)
Romanza op. 62 n. 5 per pianoforte, “Gondola veneziana”

Mendelssohn
Konzertstück op. 113 n. 1 per clarinetto, fagotto e pianoforte

Il Trio

SARAH ALBERTONI,  clarinetto – VERONIKA KISS, fagotto – ZARINA ARMARI QUADRONI, pianoforte

Il Trio Zeffiretto  esplora un repertorio cameristico inconsueto, dove alla sonorità del clarinetto e del fagotto si affianca quella del pianoforte. Con il suo nome, “Zeffiretto”, intende ricordare la figura di W.A.Mozart, ma anche l’idea di un vento gentile messaggero di primavera. E non a caso è un trio al femminile, nato in modo spontaneo dall’incontro fra musiciste di diversa formazione e provenienza, particolarmente interessate a scoprire (o riscoprire) composizioni di donne ingiustamente trascurate dalla storia della musica.

Propone quindi prevalentemente musiche di compositrici, dal Settecento ad oggi, facendo un interessante lavoro di ricerca in archivi e fondi musicali. Ciò comporta spesso la necessità di fare trascrizioni, oppure l’esigenza di adattare l’esecuzione, in origine pensata per altri strumenti, al timbro e alle possibilità tecniche di clarinetto e fagotto; una prassi seguita spesso nel passato, ma anche espressamente  suggerita da autori del calibro di Mendelssohn. Le ricerche del trio Zeffiretto hanno così portato alla luce gli esempi di Amalia von Sachsen-Meiringen, musicista e mecenate del Settecento; Caroline Boissier-Butini, pianista e compositrice ginevrina a cavallo tra Settecento e Ottocento; Louise Farrenc, pianista e compositrice francese, e prima donna nominata docente di pianoforte al conservatorio di Parigi nel 1842. Altre composizioni, come quelle di Cécile Chaminade, Mélanie Bonis o Teresa Carreño possono a torto essere definite “salottiere”, ma in realtà ben esprimono la complessità musicale del loro tempo. Diversa invece la situazione moderna, nella quale le donne musiciste lavorano in piena libertà, e non si limitano a comporre per ensembles “classici”, ma esplorano le possibilità espressive di tutti gli strumenti; anche di strumenti un tempo ritenuti poco adatti alla donna, come il fagotto.

Il trio comunque non dimentica brani classici per il suo organico, da Beethoven a Glinka, con un occhio di riguardo per la musica francese, e in diversi concerti ha proposto tale repertorio.

Ha suonato per la rassegna “Dyapason” a Bellinzona, “Settembre Musicale” (Riva San Vitale), “Bibliomedia” (Biasca), “Museo Vela” (Ligornetto),” Villa Irniger” (Zurigo), “Konzertzirkel” (Egg, Zurigo), “Teatro Sociale”(Arogno), e in altre località per diverse associazioni culturali.

 

Privacy Policy Cookie Policy